lunedì 31 ottobre 2016

MANO CHE ACCOGLIE

"Pensate al giudizio universale di Michelangelo: Gesù con la mano alzata ha le piaghe del crocifisso, mentre molti dicono che sembra un gesto minaccioso. In realtà è una mano da cui parte una spirale che innalza i beati e sprofonda i dannati. Chi si fa attrarre da lui si innalza, chi decide di rimanere distante sprofonda da solo e si deforma. I santi si conformano a Gesù”. 

“Quelli che trovano difficoltà ad amare faticano anche nel farsi amare. Occorre sentirsi poveri. Dobbiamo essere mendicanti di amore, affetto, relazione”. 

“Come facciamo a perdonare? Deve essere un gesto d’amore. E’ un’esperienza che riguarda il nostro tempo, quello che scorre e non torna indietro. Quello donato, il tempo della fiducia, dell’attenzione, della prossimità, della tenerezza” Non dobbiamo comprendere gli altri ma dobbiamo cambiare verbo: dal comprendere all’intendere. Se l’altro è una sorgente inesauribile per me, non ci vuole la mano che prende ma quella che accoglie”.

estratti della catechesi di mons. Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara
29 luglio 2016 a Cracovia in occasione della GMG 2016
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