lunedì 29 agosto 2016

LA RIVOLUZIONE

“Come possiamo fare perché il sentire la misericordia non rimanga un istante? Noi dobbiamo ricordare che la realtà è superiore all’idea: spesso viviamo il momento, l’istante, l’emozione e poi tutto passa. Uno dei grandi deficit è che noi viviamo il presente, il momentaneo, senza memoria. Per poter cercare di lasciarsi toccare dalla misericordia dobbiamo invece partire dalla nostra realtà personale, dalla nostra storia, perché non possiamo essere uomini e donne senza identità”. 

"E' certo che non c’è futuro per ciascuno di noi senza misericordia. Infatti, la misericordia è quella esperienza di incontro con Gesù che prende i cocci della tua vita, li mette insieme e fa di te una persona ricostruita, completamente rinnovata. Se tocchi Gesù, ti relazioni a lui, la tua vita è recuperata”. 

lunedì 22 agosto 2016

FATE ESPERIMENTI

La misericordia non è un concetto di cui cercare la definizione: «È la carne di Gesù, è una persona verso cui buttarsi». E come viverla, con le nostre povere forze? «Provate. Fate esperimenti. Gesti concreti di misericordia». 

«La misericordia va oltre i nostri ragionamenti e non è neppure un semplice “valore”»

Come conoscerla?

martedì 16 agosto 2016

SENZA MISURA

“Non siamo noi la misura della misericordia, ma Dio, che ci ama come siamo. Non è un’opinione, è un fatto, che sta appeso su una croce e si chiama Gesù. Dipende tutto dal suo amore, non dalla mia capacità di amare”. 

“È la follia che torna a lacerare l’umanità. [...] Ma se l’uomo è così indegno, come può avere un futuro? Se guardo me stesso, non c’è speranza. Se guardo Dio in croce, vedo la certezza di un amore che si è consumato per tutti, senza distinguere”. 

giovedì 11 agosto 2016

S. CHIARA D'ASSISI

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Oggi nella Chiesa facciamo memoria di santa Chiara di Assisi, che sulle orme di Francesco lasciò tutto per consacrarsi a Cristo nella povertà. Santa Chiara ci dà una testimonianza molto bella de Vangelo di oggi (Lc 12,32-48) che ci parla del desiderio dell’incontro definitivo con Cristo, un desiderio che ci fa stare sempre pronti, con lo spirito sveglio, perché aspettiamo questo incontro con tutto il cuore, con tutto noi stessi. Questo è un aspetto fondamentale della vita. C’è un desiderio che tutti noi, sia esplicito sia nascosto, abbiamo nel cuore, tutti noi abbiamo questo desiderio nel cuore.

Anche questo insegnamento di Gesù è importante vederlo nel contesto concreto, esistenziale in cui Lui lo ha trasmesso. In questo caso, l’evangelista Luca ci mostra Gesù che sta camminando con i suoi discepoli verso Gerusalemme, verso la sua Pasqua di morte e risurrezione, e in questo cammino li educa confidando loro quello che Lui stesso porta nel cuore, gli atteggiamenti profondi del suo animo. Tra questi atteggiamenti vi sono il distacco dai beni terreni, la fiducia nella provvidenza del Padre e, appunto, la vigilanza interiore, l’attesa operosa del Regno di Dio. Per Gesù è l’attesa del ritorno alla casa del Padre. Per noi è l’attesa di Cristo stesso, che verrà a prenderci per portarci alla festa senza fine, come ha già fatto con sua Madre Maria Santissima: l’ha portata al Cielo con Lui.

lunedì 8 agosto 2016

TRA LE MANI

Provare a raccontare se stessi guardando le proprie mani. Che sono il simbolo della concretezza e quindi anche il veicolo di una misericordia che non ha nulla di astratto, ma può e deve realizzarsi nella quotidianità.

Con le mani Gesù solleva dalla polvere la donna adultera, accarezza i bambini, spezza il pane e lava i piedi dei discepoli. Non ha paura di sporcarsi con noi, è disposto a toccarci e, come una madre, quando ci vede camminare verso il peccato si lancia per afferrarci.

giovedì 4 agosto 2016

VOGLIO MANDARVI TUTTI IN PARADISO

[...] Cosa poteva chiedere di più bello il Poverello di Assisi, se non il dono della salvezza, della vita eterna con Dio e della gioia senza fine, che Gesù ci ha acquistato con la sua morte e risurrezione?

Il paradiso, d’altronde, che cos’è se non il mistero di amore che ci lega per sempre a Dio per contemplarlo senza fine? La Chiesa da sempre professa questa fede quando dice di credere nella comunione dei santi. Non siamo mai soli nel vivere la fede; ci fanno compagnia i santi e i beati, anche i nostri cari che hanno vissuto con semplicità e gioia la fede e l’hanno testimoniata nella loro vita. C’è un legame invisibile, ma non per questo meno reale, che ci fa essere “un solo corpo”, in forza dell’unico Battesimo ricevuto, animati da “un solo Spirito” (cfr Ef 4,4). Forse san Francesco, quando chiedeva a Papa Onorio III il dono dell’indulgenza per quanti venivano alla Porziuncola, aveva in mente quelle parole di Gesù ai discepoli: «Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi» (Gv 14,2-3).

martedì 2 agosto 2016

FESTA DEL PERDONO

Lettera del Ministro Nazionale OFS d'Italia
Remo Di Pinto

Nel Giubileo della Misericordia, che abbiamo scelto come tempo di missione Per...Dono, mi avvicino alla Porziuncola, peregrinando tra le alterne vicende della mia vita, cercando di spogliarmi, passo dopo passo, di tutto ciò che mi impedisce di giungere, povero, all'appuntamento del 2 agosto.


Mi piace guardare a questa Festa del Perdono come alla partenza di un percorso che, per noi, avrà il suo culmine a Pentecoste, con la celebrazione del Capitolo elettivo nazionale dell'OFS d'Italia, a cui guardo con speranza, con la consapevolezza che la conversione dell'Ordine corrisponde a quella personale di tutti i suoi membri. Penso innanzitutto ai responsabili nazionali e regionali, chiamati per primi a porre Gesù Cristo al centro della propria esistenza, assumendo la povertà tanto cara a Francesco e Chiara, per esprimere quello stile Porziuncola, che è l'essenziale cui tendere, per realizzare la nostra vocazione e la missione che ci ha affidato la Chiesa.

lunedì 1 agosto 2016

VERSO IL MISTERO

Davanti a tanti fatti drammatici che accadono intorno a noi, siamo chiamati a “dare consistenza vera al messaggio cristiano. Le frasi in libertà più o meno pie non servono a nulla”. Per fare ciò bisogna poggiarsi su “un progetto di vita e quello dei cristiani è la misericordia, vale a dire avere un cuore piegato verso il misero. Ogni giorno”. 

“Vuol dire guardare dove il mondo di oggi ha bisogno di questo ‘eccesso di amore’ che è la misericordia. Le scelte di un credente vanno fatte così. Un giorno senza misericordia è un giorno perduto, fuori dalla storia di Dio”.

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