lunedì 24 ottobre 2016

ARIA DI MISERICORDIA

"Stiamo imparando in questi giorni che la misericordia non è debolezza. La misericordia è più forte della vendetta e dell’odio, perché è amore che trasforma, Ma esercitare misericordia non è facile: il perdono non è un attimo, è un cammino. Perdonare è curare le ferite, e per questo ci vuole tempo». 

La prima terapia contro l’odio è «saper ridere di noi stessi, scendere dal piedistallo e accettare i nostri limiti». E la seconda è «imparare a guardare e toccare le persone, ad avvicinarci e abbracciarci». 


"Si parte dalle opere di misericordia: gesti semplici, alla portata di tutti». L’impegno di una vita misericordiosa si può articolare poi su tre livelli: mettersi a servizio davanti ai problemi del mondo, per esempio con azioni di volontariato; testimoniare con gioia, come Piergiorgio Frassati, lo stile del Vangelo, anche controcorrente rispetto alla cultura del tempo; e sostenere i cuori delusi e affaticati che incontriamo nella vita. 

"Le opere di misericordia costruiscono una società di misericordia: una società che orienta gli strumenti della giustizia umana in una prospettiva di ricostruzione». E il sogno della misericordia non ha confini: «Settanta anni fa, la violenza diede la spinta a costruire un’Europa unita. Proprio oggi, davanti a gesti terribili che ricordano quei tempi, capiamo che è il tempo di lavorare per costruire non solo un popolo europeo, ma un popolo mondiale». Un popolo che respira l’aria della misericordia.

estratti della catechesi di mons. Arrigo Miglio, vescovo di Cagliari
29 luglio 2016 a Cracovia in occasione della GMG 2016


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