domenica 12 novembre 2017

AVVENTO: GIOVANI E SOBRIETÀ

Oggi all’orecchio di un giovane la parola “sobrietà” suona un po’ strana, fuori moda e molto spesso fuori luogo.

Essa viene sempre associata ad un “rinunciare a qualcosa”, in contrasto con la filosofia del “tutto e subito”, predominante nella nostra società.

In realtà però l’essere sobri indica qualcosa di più profondo: è “la disponibilità interiore della persona ad indirizzare le proprie risorse nella giusta direzione per favorire il proprio sviluppo e la propria crescita”.

Ma quindi un giovane in che modo può vivere la sobrietà?


Essa non può e non deve essere solo la scelta di risparmiare o rinunciare al vestito alla moda o all’automobile più in voga; la sobrietà esteriore della persona è un aspetto importante da non trascurare, ma deve essere necessariamente seguita da uno stile di vita che interessi pienamente la persona.

Significa usare le parole e le proprie capacità per qualcosa di valido, che abbia un fine diverso dall’apparire.

Significa impegnarsi per qualcosa di serio: per lo studio, per i primi lavori, per il volontariato, per creare una relazione stabile e duratura con il proprio ragazzo o ragazza.

Significa saper riconoscere i diversi modi di divertirsi, saper dire di no alle mode del momento che portano una felicità facile, immediata ma che svanisce al sorgere del sole.

Significa dedicare del tempo per la crescita (sia morale che fisica) di se stessi e degli altri.

E significa soprattutto fare scelte consapevoli per vivere con pienezza e gioia il presente, scelte che facciano fiorire affinché possa sentirsi il profumo di una giovinezza spesa (e non venduta) bene!

Tratto da cpcasadibetania.it 


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