Siamo vicini al periodo della Quaresima ed il richiamo a vivere le virtù si rivela quanto mai attuale per prepararci a festeggiare la Pasqua. Il concetto di virtù sembra essere considerato superato in questa società così distratta, confusa ed affannata a raggiungere obiettivi certamente non prioritari per il bene di ciascuno, tesa nella gara a possedere ed a consumare nonostante l’attuale crisi, ma è indispensabile agire con criteri diversi.
La tecnologia sempre più spinta, con strumenti innovativi che si affacciano sul mercato in modo affascinante e pressante, il timore di non essere sufficientemente aggiornati e di non poterne fornire adeguato beneficio ai figli, rende gli adulti ansiosi, frustrati e alla fine poco “godibili” da parte di quei figli per i quali stanno facendo tanti sacrifici.
Intanto per intenderci il desiderio naturale di essere veramente liberi coincide con la capacità di vivere le virtù. Ai bambini occorre comunicarlo, darne testimonianza sin da quando sono piccoli: vincere il male, vivere le virtù, ci rende umanamente felici perché liberi. Il catechismo della dottrina cattolica ce lo spiega in modo chiaro: “la virtù è una disposizione abituale a fare il bene”. L’educazione della Persona, che deve iniziare dalla nascita, deve portare ad acquisire le virtù che aiutano a perseverare nel bene, a forgiare il carattere, a praticare il bene spontaneamente.
Virtù significa: capacità, pregio, valore, moralità.
Con l’avvicinarsi della Quaresima cercare di vivere la temperanza e la sobrietà può sensibilizzare i bambini, ad affrontare questo periodo in modo più consapevole e fruttuoso. Naturalmente le virtù non sono frutti stagionali da cogliere e poi dimenticare, ma il loro esercizio aiuta l’anima di ciascuno ad essere sempre in sintonia, sempre più preparata a stare vicino a Gesù e questo i bambini lo colgono con entusiasmo se noi adulti sappiamo proporlo. E’ così che il mondo può cambiare in meglio!