Con la scelta del tema del prossimo sinodo, incentrato sui giovani e sulla loro scelta di una vocazione di vita, Papa Francesco, ancora una volta dopo le assemblee sulla famiglia, dimostra di saper cogliere le necessità del mondo in cui vive e di andare incontro con proposte innovative alle difficoltà delle società. Mai come oggi, infatti, le nuove generazioni sono in difficoltà nello scegliere la propria vita, anche in contesti di benessere economico e di libertà; anzi, sembra che proprio queste due condizioni siano fonte di disorientamento più che di fiducia nel futuro e di volontà di lasciare un segno nel proprio tempo.
E giustamente il documento preparatorio del sinodo individua il nucleo di questa difficoltà proprio nell’incapacità di decidere, affermando che «non si può rimanere all’infinito nell’indeterminazione».
Chi sta accanto ai giovani ha quindi soprattutto il compito di aiutarli a rischiare e a compiere scelte coraggiose per cercare di mantenere fede al progetto di vita sognato e iniziato. Alle radici di questa debolezza nella scelta di una vocazione vi è senza dubbio il collasso del sistema scolastico, ormai evidente in tutti i paesi occidentali e che non sa più preparare i giovani a sforzi prolungati in vista di obiettivi di lungo periodo. La possibilità di avere tutto subito, infatti, è dilagata in ogni ambito della vita, accentuando un atteggiamento che ha molti aspetti in comune con il consumismo.
Un altro aspetto decisamente positivo, e del tutto nuovo in un documento di tale natura, è l’attenzione costante alla differenza fra donne e uomini nel vivere gli stessi fenomeni.